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Palazzo Mazzetti

“Alcune delle più belle opere astigiane ospitate all’interno del palazzo di una delle famiglie più influenti della storia della città.”

Il Palazzo

La versione odierna del Palazzo è il risultato dell’accorpamento di diverse antiche abitazioni medievali, avvenuto soprattutto nella seconda metà del Seicento, mentre le fasi storiche e costruttive dell’edificio sono riassumibili in tre grandi momenti:

  • La prima comprende il cantiere che fino al secondo quarto del XVIII secolo vede la realizzazione della manica verso il cortile, l’abbellimento della Sala dell’Alcova e della Sala dello Zodiaco, il rifacimento del fronte e la decorazione della galleria datata 1730.
  • La seconda comprende gli interventi effettuati negli anni 1751-1752, sotto la supervisione dell’architetto Benedetto Alfieri, atti al rinnovamento dell’ala est con gli ambienti di rappresentanza: lo Scalone, il Salone d’Onore e le sale, dove intervengono stuccatori luganesi.
  • La terza comprende il cantiere novecentesco che prende avvio dopo l’acquisto del palazzo da parte della Cassa di Risparmio di Asti nel 1937, in cui vengono coinvolti artisti astigiani (tra cui Giuseppe Manzone e Ottavio Baussano) per i restauri e le ridecorazioni del palazzo.

Il Museo e le Collezioni

Le collezioni civiche astensi ebbero origine nel 1887 con l’istituzione di una sala dedicata all’esposizione dei soli materiali archeologici.

Al primo nucleo della pinacoteca comprendente opere provenienti da sedi conventuali soppresse e tele inviate in dono dagli aspiranti artisti astigiani, si aggiunsero tele e disegni donati da Michelangelo Pittatore (1902). Negli anni 1910-11 fu costituita una sezione risorgimentale che contava già numerose tele commissionate nel 1899 da Leonetto Ottolenghi, al cui mecenatismo si deve pure l’ingresso al museo del grande quadro di Lorenzo Delleani intitolato Pellegrinaggio ad Oropa (o Spes Nostra Salve). 

Nel 1920 il Museo si arricchiva della raccolta di mirabilia orientali grazie alla collezione del Contrammiraglio della Regia Marina Enrico Secondo Guglielminetti (1844-1918). Gli anni Trenta registrano importanti acquisizioni, tra cui la collezione di miscrosculture di Giuseppe Maria Bonzanigo (Asti, 1745 – Torino 1820).

I successivi interventi riguardono la sistemazione al pianterreno di Palazzo Mazzetti del Museo del Risorgimento e l’esposizione di raccolte al piano nobile. I lavori si conclusero nel 1955 con il recupero di sale precedentemente occupate dalla Cassa di Risparmio di Asti e da destinarsi alla collezione dei dipinti d’arte contemporanea.

Storia

Palazzo Mazzetti

Palazzo Mazzetti è un palazzo barocco di Asti che prende il nome dalla famiglia Mazzetti, per secoli tra le più ricche e influenti della città. Questo palazzo, ampliato dal marchese Giulio Cesare II nel Seicento, era il simbolo della loro affermazione nel contesto sociale astigiano. 

Ha ospitato nel corso dei secoli personalità come Giacomo Stuart III (1717), il re di Sardegna Carlo Emanuele III (1727) e Napoleone I (1805). Oggi i piani del palazzo, oltre al grande valore architettonico, testimonianza di innovazione, gusto e prestigio, è sede della pinacoteca civica ed espone dipinti e collezioni otto e novecentesche, preziosi manufatti orientali, i tessuti antichi della raccolta Gerbo e collezioni di pittura e scultura del XIX e del XX secolo.

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